Difendersi dal caldo estivo: come isolare efficacemente il sottotetto con materiali naturali…

Quando si parla di isolamento termico, il pensiero comune va subito a come poter difendere la propria casa dal rigido freddo invernale. Difficilmente si pensa anche al fatto che un efficacie isolamento, oltre a proteggerci dal freddo, dovrebbe poter assicurare anche un ottimale comfort abitativo durante la stagione più calda.

Isolare dal caldo è una pratica ancora non così “radicata”, forse perchè trovandoci in una fascia climatica piuttosto temperata, c’è molta più abitudine a sopportare il caldo estivo rispetto al freddo invernale, che peraltro dalle nostre parti si manifesta con il suo volto più “crudo” soltanto sporadicamente e dura generalmente solo pochi giorni.

Ciò non toglie però, che migliorare il comfort termico della propria casa, è una questione che si può attuare facilmente trattando entrambe i problemi (caldo e freddo) in un’unica soluzione “a largo spettro” di efficacia.

Per fare questo occorre però porre l’attenzione su determinati accorgimenti tecnici che ai “non addetti ai lavori” possono apparire marginali oppure sfuggire alla loro conoscenza, magari anche condizionati da qualche consiglio tecnico non propriamente corretto, proposto al solo scopo di vendere un determinato prodotto.

In questo articolo, parlando di isolamento termico, tratterò in particolare i locali di sottotetto (abitabili e non), proprio perchè, sia durante la stagione invernale, che in quella estiva, è proprio la copertura la parte dell’involucro edilizio che generalmente presenta i maggiori problemi di dispersione/accumulo di calore in detti ambienti.

Questo accade principalmente a causa di un connubio di due fattori:

  • in primis perchè la copertura disperde/accumula fisiologicamente molto di più delle pareti e del solaio verso il terreno.

Questo accade per varie ragioni attinenti a fenomeni fisici che non starò qui ad enunciare (ma pensate solo al fatto, per esempio, che la superficie del tetto è generalmente molto più ampia e maggiormente interessata dall’irraggiamento solare, rispetto alle pareti prospettanti l’esterno), tanto che è provato il fatto che un buon 50-60% del calore disperso/accumulato in un abitazione di tipo indipendente, avviene proprio dal tetto;

  • in via secondaria perchè la maggior parte del patrimonio edilizio esistente, presenta uno scarso isolamento termico dell’involucro edilizio.

Tale circostanza riguarda soprattutto il “costruito” fino ai primi anni 2000, in ragione del fatto che fino al 2005 non esisteva alcun limite perentorio riguardante la capacità di isolamento della singola struttura (si tratta del valore cosiddetto di “trasmittanza termica” che caratterizza ciascun componente dell’involucro edilizio, i cui limiti sono stati istituiti solo con il D.Lgs. 192/2005 “Direttiva rendimento energetico nell’edilizia” (Ved. Allegato C).

D’altra parte che i locali di sottotetto siano quelli più critici di tutta la casa, lo sanno molto bene per esperienza diretta, coloro che sono proprietari di tipologie immobiliari indipendenti, dove soprattutto in estate, gli ambienti immediatamente posti sotto la copertura diventano talvolta vere e proprie fornaci invivibili.

Come isolare in modo efficacie…

Il concetto fondamentale, al di la delle diverse tecniche, spessori, accorgimenti,  è molto semplice:

affinché l’isolamento termico sia efficacie anche in fase estiva, l’isolante impiegato deve possedere una bassa conducibilità termica ma al contempo un’alta densità materica.

Ciò se ci si pensa, costituisce un vero e proprio “paradosso tecnico”, in quanto è risaputo, anche dai meno esperti del settore, che i materiali coibenti maggiormente e più comunemente impiegati sino ad oggi in edilizia, sono quelli “leggeri” (polistirene, polistirolo, poliuretano, etc.), materiali che vengono decantati dalle aziende produttrici e dai rivenditori di zona come “altamente isolanti”: peccato però che tale qualità sia vera solo in parte!

Infatti se per l’isolamento invernale tali materiali sono degli ottimi coibenti, essendo “poco conduttivi”, è anche vero che d’estate non presentano la medesima efficacia contro il caldo estivo.

E ciò cosituisce un ulteriore paradosso se si pensa che, alle nostre latitudini e con il nostro clima, dovremmo essere molto più “attrezzati” per difenderci dal caldo piuttosto che dal freddo!

La scarsa proprietà isolante in regime estivo dei materiali aventi bassa densità (in gergo tecnico sono definiti “poco massivi”), permette all’onda termica estiva di permeare facilmente dall’esterno verso gli ambienti interni che finiscono per accumulare calore in pochissimo tempo (poche ore).

Questo è il motivo per cui, in estate ambienti confinati da pareti e soffitti pesanti (strutture cosiddette “massive”), come lo sono ad esempio, vecchie chiese, palazzi storici, castelli, etc., riescono a mantenere nel tempo temperature molto più  basse di alcuni edifici più moderni.

Anche in questo caso per spiegare bene tale fenomeno, sarebbe necessario “scomodare” alcuni, seppur semplici, concetti di fisica tecnica, ma onde non annoiare troppo il lettore, mi limiterò ad affermarne solo i “concetti pratici” di base:

Quanto più calore riesce ad essere trattenuto da un materiale (inerzia termica), tanto più quest’ultimo lo trasferirà e quindi lo cederà all’ambiente interno in modo lento, questo sia in caso di riscaldamento, sia di raffrescamento.

Tenuto inoltre conto che

Maggiore è la massa (o densità) di un materiale, tanto maggiore è la sua capacità di inerzia termica

è possibile comprendere come i materiali coibenti leggeri, per quanto impiegati in spessori importanti, non costituiscano la soluzione migliore per assicurare un isolamento “completo” della propria casa, cioè che produca i suoi effetti anche in regime estivo.

Quali sono i migliori materiali isolanti “All season” da adottare?!

Vado subito al dunque riportando una tabella dei più comuni materiali isolanti con relative caratteristiche fisiche (densità) e prestazionali energetiche (conducibilità termica).

Sulla base dei concetti sopra espressi ho evidenziato in verde quei materiali che presentano le migliori proprietà isolanti , adatti a coprire il fabbisogno per “tutte le stagioni”.

In giallo gli isolanti sempre efficaci ma meno performanti dei primi ed in rosso quelli che “mal si comportano” in caso di isolamento estivo ma sono ottimi coibenti invernali.

MATERIALE ISOLANTE
DENSITA’
CONDUCIBILITA’
  ρ [kg/mc] λ [W/mK]
Fibre di vetro
Materassini di feltro resinato 11–16 0,053–0,046
Pannelli semirigidi 16–30 0,046–0,038
Pannelli rigidi 100 0,038
Vetro cellulare 130–180 0,055–0,066
Fibre minerali
Di rocce feldspatiche o basaltiche 30–125 0,038–0,048
Legno
Sughero espanso 90–200 0,043–0,052
Conglomerato di lana di legno e leganti inorganici 200–500 0,048–0,11
Conglomerato di spaccato di legno e leganti inorganici 400–600 0,12–0,15
Conglomerati in fibra di canapa e leganti inorganici 80 – 150 0,040 – 0,055
Pannelli di particelle di legno, pressati o estrusi 500–700 0,10–0,17
Materiali sfusi di riempimento
Polistirolo espanso in granuli 15 0,054
Fibre di cellulosa 32 0,058
Perlite espansa in granuli da 0,1 a2,3 mm 100 0,066
Vermiculite espansa in granuli da 1 a12 mm 80–120 0,077–0,082
Argilla espansa in granuli da 3 a25 mm 280–450 0,09–0,12
Polistirene espanso
Estruso con pelle 30–35 0,035
Estruso senza pelle 30–50 0,041–0,034
Sinterizzato 15–40 0,040–0,034
Stampato per termocompressione 20–30 0,04–0,039
Poliuretano
Prodotto in lastre 25–50 0,034–0,032
Ottenuto in situ 37 0,035

Com’è possibile notare tra i migliori prodotti che consentono di dare risposta all’esigenza di migliorare l’isolamento soprattutto in fase estiva, ci sono proprio quelli appartenenti alla classe dei materiali “organici” tra cui legno e fibre naturali.

Tra quest’ultimi, quelli che maggiormente assicurano un efficace protezione dal caldo ma allo stesso tempo si comportano molto bene anche in fase invernale (poco lontano dalle performance ottimali degli isolanti “per il freddo” per eccellenza, spiccano il SUGHERO, la LANA DI LEGNO e la FIBRA DI CANAPA.

Personalmente propendo molto per questi materiali, non solo perchè sono di origine naturale ed ecocompatibili ( si definisce tale un prodotto il cui processo produttivo non ha un impatto negativo sull’ambiente o sull’ecosistema circostante), ma soprattutto perchè, al contrario dei materiali sintetici (polistirolo, polistirene, poliuretano, etc.) consentono alla casa di “respirare”.

Questi infatti risultano altamente permeabili al vapore (a differenza di quelli sintetici sopra menzionati), cosicché la fisiologica umidità contenuta negli ambienti interni (si pensi al vapor acque prodotto da usi specifici come la doccia, la cottura dei cibi, ma anche dalla semplice presenza umana), riesce ad attraversare naturalmente l’involucro edilizio mantenendolo asciutto e quindi salubre.

Semmai nel caso in cui qualcuno obiettasse la differenza prestazionale tra un materiale sintetico (più coibente), rispetto ad uno naturale (meno coibente), posso rispondere semplicemente dicendo che basta aumentare di qualche “cm” lo spessore di quest’ultimo per garantire la medesima prestazione di quello più performante; ma le molteplici qualità positive di un prodotto a base organica non ha eguali.

Quali sono le migliori tecniche di isolamento del sottotetto?

Diciamo in prima battuta che vige la regola generale secondo cui

<<il caldo così come il freddo non dovrebbero riuscire mai a penetrare l’involucro edilizio della nostra abitazione>>.

Quindi isolare l’involucro “il più diffusamente possibile senza interruzioni” e “più esternamente possibile” nel rispetto della “gerarchia degli strati” che compongono ciascuna struttura, è sempre la soluzione migliore.

Detto questo in funzione delle caratteristiche geometriche e funzionali proprie del locale di sottotetto possono identificarsi due ipotesi operative possibili, che riassumerò con due immagini esplicative e vocate ad un approccio molto pratico:

SOTTOTETTO ABITABILE (MANSARDA)

In questo caso la soluzione prevede il posizionamento di pannelli isolanti rigidi o semirigidi in sughero/lana di legno a ridosso del solaio di copertura, incollati al solaio esistente (o posti ad incastro tra i travicelli nel caso di tetto ad orditura portante in legno), successivamente rifiniti con:

  • pannellatura in lastre di cartongesso
  • perlinato in legno
  • rasatura ad intonaco

 

 

SOTTOTETTO NON ABITABILE (PRATICABILE/NON PRATICABILE)

In tale circostanza l’isolamento viene semplicemente posato sull’estradosso (cioè sulla parte superiore) dell’ultimo solaio orizzontale che delimita i locali abitabili dal sottotetto non riscaldato.

Il materiale impiegato può essere sia di tipo rigido/semirigido in pannelli, sia di tipo granulare sfuso.

 

In caso di superfici praticabili o semipraticabili è possibile adottare due soluzioni:

  • posa di pannelli compressi (molto densi) calpestabili
  • creare una sovrastruttura indipendente dedicata al calpestio con pannelli o doghe in legno (come in foto)

Conclusioni

La soluzione della problematica del caldo estivo “passa” principalmente, nella maggior parte dei casi, da un efficace isolamento della copertura e/o dell’ultimo solaio orizzontale, attuato attraverso l’impiego di materiali massivi posti in opera con tecniche piuttosto semplici, tanto da poter essere spesso attuate (con un po’ di manualità e disponibilità di tempo), anche in “FAI DA TE”.

Naturalmente occorre comunque affidarsi sempre ad una valutazione di un tecnico esperto del settore che possa individuare la migliore soluzione in funzione delle peculiarità di ciascun specifico caso e redigere i necessari permessi edilizi utili a legittimare l’intervento di riqualificazione energetica.

Il professionista sarà inoltre in grado di determinare lo spessore minimo di isolante utile a rispettare i limiti di Legge previsti dal DM 26 Giugno 2015 “Decreto requisiti minimi” (in particolare all’APPENDICE B del suddetto), ed eventualmente mettere “a punto” una soluzione che possa beneficiare del Cd. Ecobonus 65% disponibile sino al 31 Dicembre di quest’anno per interventi di efficientamento energetico degli edifici. Riguardo a tale ultimo aspetto invito il lettore ad approfondire consultando il recente articolo Le novità 2018 in materia di benefici fiscali per l’efficienza energetica degli edifici.

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