Bonus verde: tutto quello che c’è da sapere…

un esempio di giardino pensile ricavato sulla terrazza di un’abitazione

Se stai pensando di dare una nuova “veste” al tuo spazio esterno o semplicemente vuoi rinnovare il tuo giardino, non puoi lasciarti scappare questa occasione!

In questo articolo ti illustrerò come trasformare e impreziosire la tua abitazione usufruendo del Bonus verde 2020!

La Legge di Bilancio 2020 ha ulteriormente confermato questa agevolazione fiscale disponibile fino al 31 dicembre 2020.

Cosa prevede il Bonus verde?!

La detrazione di una quota pari al 36% delle spese sostenute per la sistemazione del giardino pertinenza di abitazioni (con un importo massimo di € 5.000 per ciascuna unità immobiliare, quindi è possibile portare in detrazione un importo massimo di €1.800), in 10 rate annuali di pari importo sulla quota dovuta dell’imposta IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche), a partire dall’anno in cui sono state sostenute le spese e per quelli successivi.

Il Bosco Verticale un complesso condominiale a torre progettato dallo Studio Boeri a Milano

In  caso di interventi eseguiti nella parti comuni di edifici condominiali il massimale sulla base del quale si calcola la detrazione è pari a € 5.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio. In tale ipotesi la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a egli imputabile a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Nell’importo riconosciuto sono comprese anche le spese progettuali e manutentive (straordinarie) connesse all’esecuzione dell’intervento, inclusi quindi eventuali permessi edilizi o altre preventive autorizzazioni qual’ora dovute.

ATTENZIONE! Quando gli interventi sono realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta del 50% (comma 5 Art. 16-bis TUIR DPR 917/1986).

Per quali interventi è possibile chiedere l’agevolazione e chi può usufruirne?

Sono agevolabili gli interventi di sistemazione eseguiti su edifici esistenti ad uso abitativo (non solo per l’abitazione principale) detenute a titolo di proprietà, nuda proprietà, locazione, uso, abitazione o superficie, etc. e comunque sulla base di un titolo idoneo, per le seguenti fattispecie previste dalla Legge di Stabilità:

a) « sistemazione a verde » di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;

b) realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.


Attenzione però…

Successivi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate hanno “fatto luce” sull’argomento specificando che l’agevolazione spetta solo in quei casi in cui l’intervento assume carattere <<straordinario>> che preveda << la sistemazione a verde ex novo o nel radicale rinnovamento dell’area esistente>>.

Pertanto sono da considerarsi escluse tutte quelle opere che si configurino come <<interventi di manutenzione ordinaria>>, in buona sostanza quelle che vengono compiute periodicamente per mantenere in ordine lo stato vegetazionale esistente.

Allo stesso modo l’Agenzia ha chiarito che l’acquisto di “piante in vaso” rientrano tra le ipotesi agevolabili, se e solo se sono contestualizzate in un più ampio e organico intervento di sistemazione/rinnovo dello spazio pertinenziale.

Quindi per esemplificare quest’ultimo caso: la spesa per la fornitura di piante in vaso sarà agevolabile solo nel caso in cui si intenda trasformare lo spazio pertinenziale (privato e/o condominiale), sia esso un balcone o una terrazza, in un <<giardino pensile>, oppure una copertura tradizionale in una <<copertura verde>>, attuando un intervento di <<radicale rinnovamento dell’area esistente>>.

Quali adempimenti occorrono per usufruire delle agevolazioni ?

Un altro esempio di giardino pensile ricavato in un edificio condominiale

Per prima cosa è bene specificare che non occorre inviare alcuna comunicazione fiscale preventiva all’esecuzione dei lavori.

Al fine di formalizzare la richiesta di detrazione sarà sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

Occorrerà però rispettare alcune precise formalità di seguito elencate:

#1 PREDISPORRE LE NECESSARIE PRATICHE DI LEGITTIMAZIONE URBANISTICO-EDILIZIA DELL’INTERVENTO

(ove occorrenti in funzione del caso e sulla base della vigente alla normativa in materia)

E’ bene specificare a tal proposito che, nella maggior parte dei casi, per opere “minori” come quelle oggetto dell’agevolazione, non occorre predisporre alcun permesso edilizio essendo le stesse rientranti nella Cd. “attività di edilizia libera” (ne parlo più approfonditamente in questi articoli Piccole opere edilizie: quali adempimenti sono necessari?! e L’edilizia si fa più “snella”: l’elenco delle opere liberamente eseguibili senza permessi edilizi ).

Nell’ipotesi in cui questo non sia necessario, ritengo comunque consigliabile (in analogia a quanto previsto nella Guida Ristrutturazioni Edilizie 2018 – ved. pag. 19), predisporre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili.

Casi particolari…

Tuttavia vi sono alcuni casi particolari (pertinenti alla fattispecie) in cui potrebbe essere necessario adempiere preventivamente all’esecuzione dell’intervento, tra cui segnalo a titolo esemplificativo ma non completamente esaustivo i seguenti:

  • AUTORIZZAZIONE VINCOLO PAESAGGISTICO: per interventi di sistemazione eseguiti in zone soggette a tale vincolo, quando questi comportino significative modifiche degli assetti planimetrici e vegetazionali, o che incidano sulla morfologia del terreno (per approfondire la tematica invito a consultare l’articolo Interventi edilizi in zona paesaggistica);
  • AUTORIZZAZIONE VINCOLO IDROGEOLOGICO: per interventi di sistemazione eseguiti in zone ricadenti in tale vincolo, quando questi comportino scavi o modificazioni morfologiche dei terreni vincolati di apprezzabile importanza;
  • AUTORIZZAZIONE PER NUOVA CAPTAZIONE DI ACQUE SOTTERRANEE AD USO DOMESTICO (POZZO): per interventi che prevedano la realizzazione di un nuovo pozzo di captazione della falda sotterranea.

#2 CHIEDERE IL PREVENTIVO CONSENSO DEL PROPRIETARIO NEI CASI DI INTERVENTI ESEGUITI SU IMMOBILI NON DI PROPRIETÀ’ ESCLUSIVA

In caso di interventi da eseguirsi su parti comuni di edifici condominiali occorrerà la delibera assembleare di approvazione lavori e la tabella millesimale di ripartizione spese)

#3 INOLTRARE LA NOTIFICA PRELIMINARE ALLA ASL COMPETENTE

Solo ove tale adempimento sia occorrente in funzione dello specifico caso, secondo le prescrizioni normative contenute nel D.Lgs. 81/2008 T.U. SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO (ne parlo specificatamente nella Guida E-book “Imparare a ristrutturare in 5 semplici passi” – pagg. 10 e 11)

#4 EFFETTUARE I PAGAMENTI A MEZZO BONIFICO BANCARIO / POSTALE  O COMUNQUE ALTRO STRUMENTO IDONEO A CONSENTIRE LA TRACCIABILITA’ DELLE OPERAZIONI

A tal proposito sono da ritenersi mezzi di pagamento “tracciabili” anche l’assegno bancario, postale o circolare non trasferibile, ma anche bancomat e carte di credito.

Quali documenti è necessario conservare?

  • copia delle fatture e/o ricevute valide ai fini fiscali relative alle spese sostenute per la ristrutturazione
  • copia delle ricevute dei pagamenti effettuati

I documenti di cui sopra da rendere disponibili in caso di eventuali richiesta da parte degli uffici finanziari che controllano le dichiarazioni dei redditi.

In caso di interventi condominiali in alternativa alla documentazione di cui sopra può essere prodotta una certificazione rilasciata dall’amministratore del condominio, in cui lo stesso attesti di avere adempiuto a tutti gli obblighi previsti e indichi la somma di cui il contribuente può tenere conto ai fini della detrazione.


Naturalmente resto, come sempre, a disposizione per affrontare qualche caso “particolare” che puoi propormi attraverso i canali che metto a tua disposizione, ovvero attraverso il form “contatti” del blog, oppure con un semplice messaggio istantaneo.

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