APE a basso prezzo: quali conseguenze?

In un recente articolo avevamo parlato dell’attestato di prestazione energetica, il documento che a partire dal 2009 è divenuto elemento essenziale per poter pubblicizzare e quindi procedere con la vendita o la locazione di un immobile.

Nel caso vi fosse sfuggito, eccolo qua: “Attestato di prestazione energetica: cosa è bene sapere…”

Purtroppo da alcuni anni a questa parte il mercato delle certificazioni energetiche è stato letteralmente “preso d’assalto” da molti tecnici del settore delle costruzioni, i quali sull’onda  emozionale di “facili guadagni” si sono “proposti sulla piazza”(spesso senza senza neanche avere le necessarie conoscenze che qualificano il certificatore energetico), dando vita ed alimentando una guerra indiscriminata dei prezzi “senza esclusione di colpi”!

Tutto ciò è stato favorito dalla percezione da parte dell’utente finale (colui che deve vendere o affittare l’immobile), che l’adempimento non sia altro che l’ennesimo stratagemma normativo utile solo a “spillare i soldi” alle persone.

Sulla base di tale “semplicistica e distorta” considerazione, si è cercato (e si continua a cercare) di spendere il meno possibile per questo “inutile e fastidioso pezzo di carta”, talvolta pur riconoscendo il “basso profilo e servizio professionale” che tale compromesso economico inevitabilmente comporta.

Quanto sostengo è facilmente comprovabile in qualsiasi momento andando ad effettuare una veloce ricerca che abbia come oggetto “APE ON LINE” sui più comuni motori di ricerca: i risultati risulteranno “strabilianti per economicità” con offerte per il rilascio del documento che partono da poche decine di Euro per compiere una prestazione che richiede almeno 4 ore di lavoro!

A questo punto però è bene domandarsi:
  • Coloro che ritengono l’APE un documento inutile e costoso, sarebbero altrettanto felici di disinteressarsi della classe energetica al momento dell’acquisto di un frigo piuttosto che di una lavatrice?
  • Perché si è disposti a pagare di più un elettrodomestico in classe A++, ma lo stesso ragionamento non viene fatto anche quando si acquista o si prende in locazione un nuovo immobile?
  • Comprereste un elettrodomestico sapendo che la sua “targhetta” di consumo energetico è errata (o fasulla) in quanto i calcoli eseguiti non rispettosi delle procedure previste dalla normativa?

Il vero problema è non comprendere che, affidandosi al professionista che ci offre un certo servizio ad un prezzo “stracciato”, si va “deliberatamente” incontro a problematiche certe! Anche se magari non nell’immediato…

False credenze di chi acquista un APE “low cost”…

Chi in piena coscienza acquista un APE A BASSO COSTO, lo fa anche perchè è convinto che le conseguenze, in caso di certificato non corretto (o peggio ancora falso), siano una responsabilità che comunque alla fine ricade in modo esclusivo sul professionista che ha rilasciato l’APE.

Niente di più sbagliato!

In caso di errata (o falsa) certificazione le conseguenze “pratiche” infatti ricadono soprattutto “in capo” all’ex proprietario dell’immobile che ha disposto la certificazione!

Questo perchè indipendentemente dall’errore (o dal dolo) commesso dal professionista, colui che ha commissionato l’APE, potrebbe vedersi richiesto da colui che ha acquistato l’immobile una congrua diminuzione del prezzo  in proporzione alla minore o diversa qualità prestazionale energetica che l’immobile possiede nella realtà (lo stesso ragionamento è pariteticamente applicabile anche in caso di locazione).

Conclusioni…

In definitiva, alla luce di uno scenario del genere, è comprensibile a chiunque che optare per un servizio “a basso costo”, spesso non rispondente ai requisiti delle Linee guida nazionali per   la certificazione energetica degli edifici, ma comunque prodotto di un servizio di scarsa qualità, è una scelta da evitare assolutamente data “la posta in gioco”!

Tutto ciò non considerando che certe OFFERTE LOW COST sono palesemente false in quanto viziate di un requisito essenziale richiesto dalla normativa, ovvero l’esecuzione di un sopralluogo obbligatorio presso l’immobile utile a reperire direttamente i dati utili a elaborare il certificato.

In questi casi il professionista “truffaldino” redige la certificazione sulla base dei dati che egli richiede al proprietario (persona che certamente non è preparata tecnicamente ad acquisire in modo corretto i dati necessari), evitando così di fare il sopralluogo in loco, ma soprattutto in modo tale che eventuali responsabilità in occasione di successivi contenziosi, siano non imputabili al professionista in quanto informazioni direttamente fornite dall’ignaro proprietario dell’immobile.

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