Il bagno piccolo, buio e inaccessibile: come fare?!

Il titolo la dice tutta ma quando poi vedi la foto, non “vorresti credere hai tuoi occhi”!

Spero proprio che il tuo piccolo bagno non sia così “malmesso”: sarebbe veramente una tragedia!

Comunque sappi che, se anche così fosse, potremmo tranquillamente “lavorarci sopra”: io avrei già almeno due “mosse” in mente che consentirebbero di miglioralo, anche parecchio!

Se sei interessato posso illustrarti brevemente un caso analogo, un esempio su cui mi è capitato di intervenire di recente, per la quale la proprietaria si era già data “per vinta” da tempo, non pensando che ci fosse alcuna possibilità per renderlo migliore.

Come avrei già capito se hai letto altri miei articoli su questo blog, io difficilmente mi arrendo davanti agli ostacoli, e laddove c’è anche una minima possibilità di strappare un sorriso al Cliente cerco di farlo.

Il caso…

Il bagno di cui voglio parlarti era stato ricavato sfruttando una porzione di locale armadi adiacente ad una camera da letto: con la costruzione di una semplice parete divisoria, era stato rimpicciolito il locale e creato il nuovo piccolo servizio igienico.

La presenza della colonna di scarico proprio in un cavedio murario all’interno del locale armadi, aveva reso facile installare wc e lavandino: ma solo questi due accessori tanto era piccolo lo spazio dedicato al nuovo bagno!

Con questa operazione i proprietari si erano assicurati facilmente il cosiddetto bagno “padronale” tanto desiderato.

Non avevano “ingaggiato” alcun progettista lasciando fare all’esperienza del muratore e dell’idraulico, tutto per “risparmiare” tempo e soldi.

Peccato però che il loro entusiasmo era durato poco, giusto il tempo di utilizzare il loro nuovo accessorio per le prime volte.

Alla fine questo era stato il risultato…

Chiunque avesse concepito una “cosa” del genere non si era minimamente preoccupato del fatto che il nuovo bagno, oltre a essere dotato solamente dei servizi minimi essenziali, <<avrebbe poi dovuto essere utilizzato!>>

Sanitari giganti messi a casaccio, porta a battente con apertura interna “a spingere” che sfiorava il lavabo e, quando una persona entrava nel locale, rischiava di rimanerci intrappolata, costretta a fare l’ hula hop per poter riuscire a chiudere la porta!

Insomma un completo disastro funzionale…

Naturalmente, essendo un bagno ricavato nella parte interna della casa, di luce naturale neanche a parlarne: un punto luce centrale a soffitto e uno sullo specchio erano le due uniche fonti di illuminazione di cui il locale era dotato, con un risultato estetico deprimente!

Venni contattato per vedere cosa si poteva fare…

La triste notizia che dovetti dare loro era quella che già  s’immaginavano da tempo: avevano già capito “sulla loro pelle” che avrebbero dovuto ovviamente “ripartire da capo” per risolvere in modo definitivo la problematica.

  1. Rimozione dei sanitari ( non idonei in quanto troppo grandi )

  2. Demolizione del massetto e della pavimentazione ( necessario al fine di riposizionare i sanitari )

  3. Modifiche all’impianto idraulico e di scarico conseguenti ( alla fine un rifacimento completo degli impianti trattandosi di pochi spezzoni di tubazione )

…nuova polvere

…di nuovo operai in su e giù per casa

Ma soprattutto oltre al disagio, soldi spesi due volte!

 

Dopo aver valutato bene tutti fattori in gioco proposi questa soluzione…

Riorganizzare uno spazio così angusto è facile fintato che sai quelle che sono le soluzioni adatte al caso e non quelle “lasciate al caso”!

Il trucco per avere ambienti accessibili e funzionali è sempre lo stesso SEMPLICITA’, PULIZIA VISIVA, PROPORZIONE.

Sapendo già dove “mettere le mani” ( avendo già trattato molti casi simili ), mi sarebbe bastato adottare i medesimi accorgimenti progettuali “fondamentali”, adattandoli anche al caso in specie.

Gli stessi trucchi che ho già descritto in un altro mio recente articolo, che ti consiglio di leggere più tardi…

Come ristrutturare (bene) un bagno molto stretto migliorandone accessibilità e funzionalità

L’obiettivo della mia “missione” prevedeva…

  • migliorare l’accessibilità evitando manovre da contorsionista per entrare in bagno e riuscire a chiudere la porta
  • ottenere quanto più possibile uno spazio funzionale e ordinato
  • conferire al bagno un rinnovato senso di ampiezza, freschezza e luce

Nuovo bagno in 3 mosse vincenti ( quelle che anche tu potrai adottare ) per migliorare il bagno angusto…

 

#1 Installare apparecchi igienici salvaspazio…

Quelli utilizzati per il caso ( ma vanno bene in ciascuna circostanza in cui la parola d’ordine è “spazio” ), sono wc e bidet filo muro “sospesi”.

Vi sono diverse collezioni di ceramiche disponili sul mercato e, più o meno tutte, sono un puro concentrato di funzionalità e bellezza in soli 45 cm di profondità!

Anche il lavabo è stato ridotto al minimo pur senza rinunciare alla funzionalità: tolto quel “sacramento” con colonna a terra che era presente prima, è stato scelto di installare la classica “ciotola” in ceramica versione “da appoggio”. Con dimensioni contenutissime (solo 41 x 22 cm), è stata adagiata su un nuovo piano in muratura e rivestito con mosaico vetroso, lo stesso che ha caratterizzato anche il rivestimento del muretto h. 140 cm realizzato ( non a caso ) nella parete opposta.

Non a caso perchè il nuovo muretto ospita una nuova cassetta di risciacquo con pulsante del tipo “ad incasso” in sostituzione di quell’ “arnese” goffo che prima era presente alle spalle del W.C.: la vecchia cassetta cosiddetta “a zaino”.

La bella notizia, alla quale i proprietari non pensavano minimamente, è stata l’inserimento anche di un altro accessorio che prima non era presente per “motivi di spazio”: il bidet!

Sono riuscito a inserire anche questo, pur lavorando con le medesime dimensioni esistenti!

( non è stato eliminato un solo cm di intonaco, ne spostato alcun divisorio, anzi, se ci pensi ho inserito anche il muretto dove ho incassato la nuova cassetta di risciacquo che occupa al finito circa 10 cm! 🙂 )

#2 Installare una porta non “tradizionale”…

In questo caso i proprietari mi avevano spiegato che al tempo dei lavori non avevano avuto “il coraggio” di demolire la parete per installare una porta scorrevole a scomparsa: ci avevano pensato, ma le conseguenze economiche prospettate loro dal muratore ( avrebbero dovuto spostare alcune linee dell’ impianto elettrico per posizionarvi il cassone metallico della porta a scomparsa ), li avevano fatti desistere, inducendoli ad optare per l’installazione della porta “tradizionale a battente” (costava tutto meno).

La porta non avrebbe poi potuto aprire esternamente “a tirare” per problematiche di collisione con la porta d’ingresso della camera ( a destra ) e del letto ( a sinistra ).

Nessuna scelta mai fu peggiore di questa…

La soluzione da me proposta è stata quella di installare una porta “non convenzionale”, che costa un po’ di più di quelle tradizionali, ma che ha consentito di ottenere un indubbio vantaggio in termini di ingombro e quindi di recupero dello spazio interno al bagno.

Tale scelta è stata quella che ha consentito infatti di poter istallare anche il BIDET se ci pensi.

Con una porta ad anta frazionata asimmetrica ( è chiamata in questo modo perchè il pannello porta è suddiviso asimmetricamente nella proporzione 1/3 e 2/3 ), si ottengono ingombri in fase di apertura decisamente contenuti a tutto vantaggio dell’arredabilità e della funzionalità degli spazi, mentre quando chiusa l’effetto è pari ad una porta tradizionale.

Come già ripetuto più e più volte, fortunatamente le nuove soluzioni tecnologiche rese disponibili sul mercato dalle case produttrici di elementi tecnici e complementi d’arredo, aiutano molto a risolvere problemi che prima erano assolutamente “ingestibili”!

Avrei potuto lasciare i proprietari “al buio”? …o peggio ancora alla mercè di due “tristi” lampadine?! Certo che no!

La prossima soluzione che ti presento è una vera “chicca”: è vero che è costata un po’ ma i proprietari entusiasti, dopo aver conosciuto questo sistema, non hanno voluto proprio rinunciare a…

#3 Installare un collettore captante di luce solare per illuminare il loro bagno privato

Si tratta di un sistema che consente di avere luce naturale diurna anche negli angoli più bui della casa, quelli che, per loro “sfortunata” collocazione, non sono dotati di luce diretta per mancanza di finestra.

Sono composti da una calotta captante che viene installata sulla copertura della casa praticando un foro nel solaio.

Attraverso un sistema canalizzato caratterizzato da tubazioni speciali ad alta riflettività, riesce a veicolare la luce solare “catturata” in copertura sino ai piani più bassi dell’abitazione ( fino a 6/7 metri per la versione più piccola Diam. 25 cm e fino a 20 metri per quella più grande 50 cm circa ), ove è immessa nel locale buio da trattare, attraverso un “diffusore” che è del tutto analogo, a livello estetico, ad una plafoniera circolare.

Tra i vantaggi l’opportunità di poter regolare l’intensità di luce ( sino a “spegnerla” completamente )  attraverso un meccanismo “otturatore”, oppure decidere che tipologia di luce adottare ( luce “calda” / “fredda” ).

Nello ore notturne il diffusore si “trasforma” in vera e propria plafoniera da soffitto essendo possibile installare un kit con luce elettrica con funzionamento tradizionale.

Con questo “innovativo tecnologico” ho risolto il problema luce e ho fatto felici i proprietari

Il bagno si trova al secondo ed ultimo piano della loro villetta così è stato facile predisporre il tutto: dopo aver eseguito il foro nel solaio di copertura (la cosa certamente più noiosa ma non difficile), sono state calati dal tetto ( linearmente e senza particolari problemi ) gli spezzoni di tubazione riflettente ( venivano di volta in volta innestate e inserite nel foro ).

In questo caso è stato deciso di sfruttare, per praticità e per un fatti di protezione, il cavedio murario già esistente, lo stesso che ospita il tratto terminale della tubazione di ventilazione della colonna di scarico dei bagni che giunge sino al tetto dell’abitazione.

Il diffusore di luce è stato facilmente inserito nel controsoffitto, quest’ultimo già previsto onde conferire al locale una proporzione più armoniosa anche in altezza.

Con un tragitto di poco meno di 3 metri ed il lavoro di una mezza giornata è stato creato un “camino” di luce sempre pronto a donare ( anche in giornate grigie ), quella irripetibile atmosfera che solo la luce naturale può conferire ad un ambiente.

Conclusioni…

Come hai potuto constatare da solo leggendo questo e ( forse ) altri miei articoli, intervenendo con perizia ed il giusto equilibrio si riescono a risolvere problemi che apparentemente potrebbero sembrare irrisolvibili.

Sapere donare “la giusta veste” ad un ambiente non è però cosa per tutti: non fare mai lo stesso sbaglio che hanno commesso i proprietari di questo bagno, quello di affidarsi a persone incompetenti e approssimative.

Come dimostrato la regola <<chi più spende meno spende>> tende, quasi sempre, ad essere vera: inutile risparmiare qualcosa per poi rimetterci il doppio o anche di più!

Ultima cosa…

se il tuo bagno ha “problemi di spazio”, ti consiglio di approfondire l’argomento leggendo anche un altro articolo

Come ristrutturare (bene) un bagno molto stretto migliorandone accessibilità e funzionalità

nel quale affronto la questione dedicando l’attenzione anche ad altri particolari importanti, oltre a quelli di cui ti ho appena parlato.

Alla prossima.

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